Venerdì, 17 Maggio 2024
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PA: dal governo stretta sui costi della politica regionale e locale

La Cisl Fp: “Serve più coraggio: meno poltrone e più investimenti in servizi e professionalità”

“Bene il governo sulla stretta a costi e consiglieri di regioni ed enti locali, ma serve più coraggio. E occorre che i soldi recuperati siano investiti in servizi e professionalità” questo il commento di Giovanni Faverin rispetto al decreto approvato dal Consiglio dei Ministri per mettere sotto controllo i conti della finanza locale.

“Sono misure giuste, ma è il modo di fare politica e gestire la macchina pubblica che deve cambiare. Apprezziamo il ridimensionamento delle poltrone, la riduzione delle buste paga dei politici, lo stop al cumulo sfacciato di prebende, la tracciabilità dei finanziamenti ai gruppi consiliari. Vanno nella direzione che la Cisl sostiene da tempo. Così come il fatto che i trasferimenti a regioni ed enti locali siano condizionati all’effettività dei tagli: chi non cancella gli sprechi, non prende soldi” sottolinea Faverin.

“Si comincia a mettere un freno all’irresponsabilità finanziaria di tante amministrazioni. E ai colli di bottiglia di un federalismo contraddittorio, fatto male (da un governo di centrosinistra) e attuato peggio (da un governo di centrodestra). Un regionalismo fallito che ha aumentato a dismisura la spesa locale. Senza migliorare i servizi. Scaricando gli oneri sempre sui cittadini, e senza puntare sulla formazione, sulle competenze, sulla differenziazione e integrazione dei servizi”. “Ma la battaglia va portata fino in fondo. Ente per ente. Fino a far pesare di più la valutazione dei cittadini, a sottoporre i bilanci delle amministrazioni alla verifica dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali, a spalancare i coperchi su tutte le fonti di spreco che si annidano nella spesa pubblica. E utilizzare i soldi ricavati per rendere le amministrazioni più moderne, più efficienti, più vicine ai cittadini”.

“Serve più trasparenza e più controllo sociale sulla spesa” rimarca il segretario della federazione dei lavoratori pubblici Cisl. “Il ministro Giarda ha ragione: la correttezza finanziaria della gestione, anche di enti locali e regioni, è un bene pubblico d’interesse nazionale. Su questo punto bisogna fare di più e aprire tavoli di confronto in ogni regione, comune, provincia, ente o azienda”. “E poi c’è il nodo della semplificazione dei livelli, dell’accorpamento di enti e funzioni, del ridisegno della presenza degli enti pubblici sul territorio. C’è molto lavoro da compiere. Siamo pronti a fare la nostra parte e a confrontarci con il governo, a partire dal tavolo aperto da Patroni Griffi sul pubblico impiego. Ma l’obiettivo deve essere condiviso: tagliare la spesa improduttiva, quella della politica in primis, e investire sulle persone e sul capitale umano”.

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Polizia locale: serve la legge

Scommettere sul ruolo della Polizia locale e valorizzare le professionalità di una figura destinata ad essere sempre più centrale nella vita delle comunità. La Cisl Fp, incontrando il responsabile Sicurezza dell’Anci, Flavio Zanonato, ha rimarcato la priorità di un nuovo quadro normativo in linea con l’evoluzione dei bisogni di sicurezza dei cittadini.

Per tutti, comuni e sindacati, è indispensabile sollecitare l’approvazione del disegno di legge di riforma bipartisan Saia-Barbolini, ancora in esame al Senato: “Puntualizzare le competenze dei vari corpi di polizia, valorizzando la funzione degli operatori di polizia locale nell’ambito di un concetto di sicurezza integrato che assicuri tenuta sociale e coesione delle comunità”.

In particolare, è l’esigenza condivisa, “bisogna dare omogeneità alle prerogative della Polizia locale, ancora troppo frammentate nelle diverse aree territoriali del Paese, e puntare sulla qualificazione degli operatori come polizia di prossimità, cioè come punto di riferimento e di raccordo tra istituzioni e cittadini”.

“Una riorganizzazione – hanno sottolineato comuni e sindacati – che non può non andare di pari passo con il riconoscimento delle tutele professionali che gli agenti reclamano da tempo. E che solo possono essere assicurate all’interno di un inquadramento contrattuale di tipo privatistico. Non solo per promuovere formazione e crescita dei profili professionali, ma anche riconoscimento della parità di condizioni rispetto agli altri corpi di polizia”.

Per questo, è stata la conclusione dell’incontro, “il ddl di riforma deve essere approvato al più presto. Chiediamo alla politica e alle forze parlamentari uno scatto di responsabilità. Perché se è vero che i vincoli di bilancio e la spending review obbligano le amministrazioni locali a ripensare la propria organizzazione e il proprio assetto, è anche vero che il bisogno di sicurezza e integrazione espresso da cittadini e famiglie non può aspettare. E senza strumenti nuovi quel bisogno rischia di rimanere scoperto”.

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Polizia locale: ancora maltrattamenti

Riportiamo un articolo pubblicato da Il Giornale.

Ancora botte ai vigili, e ancora da parte dello stesso ambulante senegalese che tre settimane fa aveva spaccato il naso con un pugno ad un agente della polizia locale. Quella volta il giovane africano era stato liberato la mattina successiva. Una settimana dopo era stato riarrestato per vendita di merce contraffatta, quella volta non aveva reagito, ed era stato nuovamente scarcerato. Domenica sera è ritornato ad usare le maniere forti: pugni, calci e schiaffi a due «ghisa» che lo avevano bloccato. Ma neanche stavolta il giudice ha ritenuto che fosse meritevole di un soggiorno a San Vittore. Processato per direttissima ieri mattina è stato condannato a otto mesi con la condizionale e scarcerato. Con quali speranze che d'ora in avanti mostri più rispetto per i tutori dell'ordine, non è dato
sapere.

L'ambulante che ha dichiarato guerra alla polizia locale di Milano si chiama S.R., è nato in Senegal vent'anni fa, ufficialmente risiede a Pioltello. Il suo luogo di lavoro è a ridosso di piazza del Duomo: via Mercanti, la strada pedonale che va verso il Cordusio e che da qualche mese è diventata, nelle ore serali, un mercatino a cielo aperto. Anche S.R. dispiega abitualmente qui, nel tratto a ridosso di piazza Cordusio, il suo lenzuolo e il suo campionario di borse. Qui era stato fermato l'8 settembre, e senza perdersi in chiacchiere aveva steso con un gancio al volto l'agente della «locale» che cercava di bloccarlo e sequestrargli la merce. Nonostante il naso dell'agente fosse andato in frantumi, il giorno dopo S.R. era già libero. E il 15 lo avevano pizzicato di nuovo, sempre in via Mercanti. Altra denuncia a piede libero.Ed eccoci alla sera di domenica scorsa, intorno alle 19,30. Una pattuglia di agenti in divisa del nucleo antiabusivismo di piazza Beccaria imbocca la strada pedonale provenendo da piazza del Duomo. Stesa per terra, davanti ai dehors dei bar, c'è una lunga teoria di lenzuoli carichi di merce. All'apparizione delle divise, sei o sette ambulanti raccolgono fulmineamente borse e borsette e si danno alla fuga alla velocità di uno Sputnik. Solo il primo della fila, quello che i vigili si trovano più a portata di mano, non riesce a svanire nelle stradine laterali. Gli agenti lo acciuffano e cercano di bloccarlo ma S.R. non si perde d'animo e comincia a divincolarsi e a picchiare come un fabbro. La gente dai dehors assiste incredula alla scena. Alla fine arrivano altri agenti in soccorso dei due colleghi, e il vivace giovanotto viene finalmente immobilizzato e ammanettato.E qui arriva la scoperta: è lo stesso ambulante protagonista di arresti a ripetizione e del cazzotto che ha rotto il naso del vigile. Viene fermato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, mentre i due agenti vengono portati al pronto soccorso per essere medicati. Dopo una notte in guardina, ieri mattina S.R. viene portato all'aula delle direttissime, dove il pm chiede per lui la custodia in carcere. Il giudice a quel punto decide di celebrare direttamente il processo, e infligge all'ambulante otto mesi di carcere: con la condizionale, perché tecnicamente è ancora incensurato non avendo mai ricevuto condanne definitive. Prima dell'ora della merenda, S.R. è libero.

Alfredo Masucci coordinatore CISL Polizia Locale Milano: "la categoria è sempre più esposta a pericoli, quanto dovremo ancora aspettare perchè il Sindaco e la giunta diano esecuzione alla mozione presentata dal consigliere Gabriele Ghezzi e firmata da tutto il consiglio comunale lo scorso febbraio?

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